La pratica dentistica e le discipline mediche legate all’odontoiatria affondano le radici negli albori dell’umanità, come abbiamo avuto modo di vedere nel primo degli articoli dedicati a questa ricognizione storica, tra momenti spartiacque, personalità di spicco e curiosità.
Proseguiamo il nostro viaggio trattando il XVIII secolo, periodo che ha visto lo sviluppo di una vera e propria professione dentistica. Per parlare poi del XIX secolo, caratterizzato da straordinarie innovazioni scientifiche e dallo sviluppo di modelli economici complessi.
L’odontoiatria nel 1700: nasce la professione del dentista
Nel 1723 il chirurgo francese Pierre Fauchard, considerato il padre dell’odontoiatria moderna, pubblica il libro “Il chirurgo dentista – Trattato sui denti”, il primo volume mai pubblicato a trattare questa disciplina in modo sistematico e organico, con nozioni di anatomia e indicazioni operative e tecniche.
Una ventina di anni dopo, sempre a Parigi, Claude Mouton crea le corone dentali con perni in oro e, in generale, pone le basi della branca protesica ed estetica della cura dentale. Fino a quel momento, infatti, l’aspetto estetico successivo a un intervento non veniva prese in considerazione, e l’approccio predominante era semplicemente di estrarre i denti malati.
Prima Fauchard e poi, nella sua scia, Mouton, sono stati i maggiori protagonisti di un momento storico in cui è avvenuto un vero e proprio cambio di paradigma relativamente alla cura dei denti.
Nello stesso periodo negli Stati Uniti, nel 1760, apre il suo studio John Baker: il primo dentista con una preparazione medica a operare in questo campo, immigrato dal Regno Unito.
Nel 1789 il francese Nicolas Dubois de Chemant brevetta la pasta di porcellana per ricostruire i denti, un materiale finalmente adatto allo scopo, che rimpiazzò i precedenti materiali meno resistenti o che presentavano l’inconveniente di avere un odore sgradevole, come l’avorio.
Nel 1790 invece, John Greenwood, uno dei dentisti di George Washington, crea il primo motore a pedale in ambito dentale, applicandolo all’uso del trapano.
Contemporaneamwente, sempre negli USA, l’importante dentista Josiah Flagg crea la prima poltrona dedicata specificamente alle cure odontoiatriche: a una classica poltrona di legno in stile Windsor, il dottor Flagg applicò un poggiatesta regolabile e una prolunga ai braccioli, creando una sorta di mensola su cui appoggiare gli strumenti.
Non tutti sanno che fino a quel momento – soprattutto per le estrazioni – i pazienti venivano spesso fatti sedere per terra con l’operatore alle loro spalle che si assicurava una presa salda della testa tra le ginocchia. Una soluzione brutale, ma efficace.
Il progresso tecnologico permette una diffusione sempre maggiore della pratica dentistica, velocizzandola, semplificandola e rendendola più agevole e accessibile, grazie anche all’invenzione di poltrone specificamente dedicate agli interventi dentistici.
Il 1800: il secolo degli avanzamenti scientifici
Questo secolo si apre con la pubblicazione, nel 1801, del volume “Treatise on the Human Teeth” di Richard C. Skinner, il primo libro specifico sulla dentatura umana a vedere la luce negli Stati Uniti.
Dopo circa due decadi, inizia l’avventura commerciale della “S.S. White Dental Manufacturing Company” di Samuel Stockton che diventerà un’azienda leader e dominerà il mercato negli anni a venire, fino a oggi.
Nel 1832 viene inventata la prima poltrona dentale reclinabile, dal londinese James Snell: si trattava di una poltrona che permetteva di regolare – seppure in modo limitato – schienale e seduta. Fino alla fine del secolo le innovazioni in questo campo continuarono a moltiplicarsi, portando sul mercato per la prima volta modelli di poltrone differenti tra loro.
In quegli anni inizia a venire pubblicata la rivista “American Journal of Dental Science” e viene istituito il primo corso di laurea in chirurgia dentistica al Baltimore College e, sempre negli Stati Uniti, a livello legislativo si registrano i primi tentativi di regolarizzare le licenze per praticare la professione dentistica.
Intorno a metà del secolo, arrivano anche innovazioni dal punto di vista anestesiologico: in particolare si diffonde l’uso dell’etere con successo, e si inizia a plasmare per essere usato come materiale di otturazione e ricostruzione.
Nella seconda metà dell’800 viene finalmente creata la “American Dental Association”, e vengono fatti passi in avanti verso l’istituzionalizzazione della professione, grazie all’applicazione di maggiore rigore scientifico e all’incremento dei controlli, con l’obiettivo di raggiungere l’omogeneità e la standardizzazione dal punto di vista legale.
Nel 1871 viene brevettato il primo motore a pedale industriale destinato all’ambito dentale: in questo modo gli strumenti come le frese acquistano velocità di taglio e precisione tali da rivoluzionare concretamente l’intera pratica dentistica.
Entro breve il motore a pedale verrà sostituito dell’equivalente alimentato a energia elettrica.
Nel 1877 viene introdotta la prima poltrona dentale funzionante con un sistema di pompe idrauliche, a marca Wilkerson
Nell’ultimo ventennio dell’800 poi avviene una vera e propria rivoluzione riguardante il dentifricio: prima disponibile soltanto in polvere o in forma liquida, finalmente inizia a venire proposto in tubetti di pasta commercializzati ovunque grazia a una progressiva produzione di massa.
Sempre nello stesso periodo inizia a venire regolarizzata anche la figura dell’assistente alla poltrona e vengono creati i primi laboratori odontotecnici commerciali.
Dal punto di vista dell’attenzione quotidiana all’igiene dentale poi, fino a quel tempo largamente sottovalutata, una svolta importante è rappresentata dalla scoperta da parte del dentista Willoughby Miller del ruolo giocato dai microbi nella carie.
Un’altra rivoluzione scientifica arriva poi nel 1895: la scoperta dei raggi X, quasi subito applicati anche alla pratica medica dentistica. Nel 1899 vengono catalogate in modo formale e puntuale tutte le forme di malocclusione dentale.
Si può quindi dire che tra il 1700 e il 1800, i risultati della rivoluzione industriale si sommano quindi ai progressi scientifici, medici e tecnologici, cambiando per sempre il volto dell’odontoiatria, e ponendo le basi di questa disciplina per come la conosciamo oggi.
Procederemo nei seguite i prossimi articoli con l’excursus storico nella pratica odontoiatrica, per arrivare al XX secolo.
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